
Per fortuna anche gli umani si stanno lentamente evolvendo e il gruppo di coloro che la pensa in termini di “cani buoni e generosi vs gatti cattivoni ed egoisti” si sta assotigliando. Un po’ perché una comunità che la pensa in modo così semplicistico è ovvio che fa fatica a sopravvivere contro le avversità della vita, un po’ perché nuove fidanzate e nuove esperienze di vita possono aver insinuato anche nei sempliciotti pro-cani-al-100% qualche barlume di sensibilità verso una comunicazione evidentemente più sofisticata e misteriosa.

Io peraltro, insieme a tante altre persone che conosco e che ho per amiche, non ho grossi problemi a capire lo stato d’animo dei gatti e tanto meno dei miei gatti. Che cosa pensano e provano quando muovono la coda, quando tirano le orecchie indietro, quando fanno le paste, o le fusa o ti toccano il braccio, o fanno cadere gli oggetti dai mobili ecc. ecc.
Ma forse non per tutti è così facile, perché si sono accostati a questo orgoglioso e serio animale da non molto tempo.

Ed ecco che i mitici Giapponesi ci vengono in aiuto! Infatti una
nuova invenzione dal Giappone promette di fare luce sul mistero rappresentato dai nostri amici felini, semplificando la comunicazione tra i gatti e i loro compagni umani. Si tratta del
traduttore elettronico per parlare con i gatti: si chiama
Meowlingual, è in vendita per ora solo in Giappone, ma può essere acquistato anche online a 169 dollari. In pratica una specie di Google Translator da gatto ad umano! Grande!

Il traduttore permette di capire le espressioni del volto del micio e tradurle in 6 umori, poi offre la possibilità d’interpretare 21 tipi d’emozione attraverso i gesti e i comportamenti del micio, inoltre traduce anche 200 parole in miagolii comprensibili ai gatti… o almeno così afferma chi lo ha messo in vendita!
In sostanza …. mai più senza!

Aggiungo che i Giapponesi sono sicuramente esperti in materia, in quanto sono stati tra i primi ad aver creato i Bar con i gatti, che si chiamano Neko (=gatto in Giapponese) Bar. Le foto del post sono testimonianza della mia esperienza giapponese in un Neko Bar di Tokyo.