Certamente non è un capolavoro, è piuttosto inverosimile, un po’ rigido nella struttura e inondato di melassa nell’ultima parte ma ….. io mi sono molto divertita, soprattutto nella prima metà. Cosa peraltro piuttosto comune nelle commedie americane, partono benissimo e poi si perdono un po’ lungo la strada perché la storia non regge con la stessa forza fino alla fine.
La regista Nancy Meyers è una campionessa della commedia feelgood, divertente e non volgare e ha sicuramente fatto cose migliori – Il padre della sposa sopra ogni altro, per me – ma anche qui dimostra comunque grande mestiere e capacità di divertire con particolari esilaranti.
Innanzitutto c’è una grandissima cura dei particolari nella scenografia, l’ambiente di lavoro di una startup in un loft di NY è una vera gioia per gli occhi. Naturalmente ogni tanto ci sono immagini di NY e una del Golden Gate (dato che vanno a San Francisco) letteralmente da infarto.
Ma il vero punto di forza sono i due attori, Robert De Niro, nella parte dello stagista settantenne, e Anna Hathaway, la fondatrice della startup. E’ dal loro affiatamento che nasce la vera forza del film oltre che dalla classica sceneggiatura della commedia americana basata su dialoghi, personaggi e situazioni spesso irresistibili.
Da non sottovalutare, infine, l’idea alla base del film, reclutare stagisti senior data l’esuberanza di persone anziane da una parte e la loro esperienza e voglia di rendersi utili dall’altra.
Da non sottovalutare.